domenica, maggio 06, 2012

Come si divulga?


  Ci sono diverse modalità che vengono incluse dalla denominazione di divulgazione scientifica; mi propongo qui di catalogarle e descriverle nelle loro essenzialità, per poter poi individuare successivamente dove e come gli scienziati possono intervenire nel processo di divulgazione e se questo abbia in fondo un senso.

1)     Notiotainment.

Con questo neologismo intendo identificare tutte quelle forme di divulgazione che permettono la diffusione di nozioni, del modello “Lo sapevate che…” de La settimana enigmistica. Normalmente il notiotainment si rivolge ad un pubblico molto ampio, presentando rapidamente una serie di nozioni su fatti curiosi o peculiari che hanno lo scopo, nel migliore dei casi, di sorprendere il lettore.

Pregi: il notiotainment può attirare l’attenzione di un ampio pubblico, non richiede competenze pregresse e si può anche inserire in un contenitore non propriamente scientifico (come all’interno di uno show). Se le nozioni sono scelte con cura, potrebbe anche stimolare una porzione del pubblico ad approfondire l’argomento. 
Difetti: Le nozioni presentate non sono di solito organizzate da un tema comune, quindi si susseguono in ordine sparso. Per la loro stessa natura poi, devono essere di facile comprensione e normalmente avere anche una “soluzione” al problema che viene esposto: “E’ vero che …….”? Risposta “ Sì, perchè…” o “No, perchè….”. 
Esempi: Focus in edicola o Eva su Rai2 
Media: tutti



2)     Educational

In questa categoria rientrano quelle modalità di divulgazione che si prefiggono lo scopo di aumentare il livello culturale del pubblico, offrendo spunti di riflessione su tematiche complesse.

Pregi: il livello culturale è di solito alto, le tematiche presentate portano più a porsi domande che ad ottenere risposte. La divulgazione Educational dovrebbe fornire allo spettatore gli strumenti concettuali per confrontarsi con la tematica oggetto d’indagine per potere poi egli stesso giungere ad una visione personalmente elaborata dell’argomento. 
Difetti: e’difficile rivolgerla ad un pubblico molto ampio. Mal si adatta a tempi troppo brevi e richiede comunque attenzione da parte dello spettatore. 
Esempi: Zettel su Rai Filosofia 
Media: conferenza, ma, secondo me, anche documentari e libri.



3)     Storytelling

Questa è una categoria che identifica una forma di notiotainment più elaborata. Normalmente si avvale di una storia affascinante (più o meno storica), e ne narra le vicende cercando di tenere l’attenzione dello spettatore.

Pregi: si adatta a tempi misti, sia brevi che lunghi e può sfruttare una storia affascinante per attirare il pubblico (per es. il Titanic). Si comunicano nozioni, ma se fatto bene, può anche trasmettere concetti più elaborati. 
Difetti: E’ vincolato a raccontare eventi, che, per essere affascinanti, di solito appartengono alla storia, avendo quindi difficoltà a raccontare gli ultimi sviluppi scientifici. 
Esempi: Quark, Ulisse 
Media: TV, ma anche radio e libri



4)     News

Questa modalità ha un approccio giornalistico, per cui il tema divulgato è inspirato dalle news. Si propone di fornire informazioni su qualche aspetto della scienza che ha conseguenze visibile sulla società.

Pregi: può permettersi di attingere alle scoperte o sviluppi più recenti. Si può rivolgere ad un ampio pubblico. 
Difetti: di solito l’aspetto sociale è più importante di quello scientifico. E’ a rischio di esporre vedute ideologizzate (tesi precostituita, uso della scienza per dare autorevolezza alla propria visione). 
Esempi: Cosmo (Rai3). 
Media: tutti


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